La storia di Paola e di suo figlio Federico

    Federico se ne è andato in quattro giorni per una leucemia mieloide acuta.

    Lasciti AIL

    La sua storia mi ha insegnato che la vita può cambiare da un momento all’altro, senza mandare un messaggio di avviso. Per questo, in accordo con la mia famiglia, ho fatto un piccolo lascito a favore di AIL. Per dare un futuro ai sogni dei ragazzi come mio figlio.

    Federico, 10 anni fa, ha scoperto di avere una leucemia mieloide acuta. Era un mercoledì. Sabato mio figlio non c’era più e in quei quattro giorni abbiamo tentato tutto, senza successo. Federico era un ragazzo fantastico che stava lottando per realizzare il suo sogno: diventare un tennista professionista. Era riuscito ad arrivare nella top 100 della classifica mondiale prima che la malattia spezzasse la sua vita.

    Questa esperienza ci ha cambiato nel profondo e da subito abbiamo cercato un’associazione a cui appoggiarci per fare qualcosa di concreto, affinché tutto ciò che Federico era riuscito a costruire nei suoi 28 anni di vita non venisse mai dimenticato. Abbiamo incontrato AIL, che da allora ha un posto speciale nel mio cuore perché mi ha fatto un dono grandissimo: creare una sezione ad Arezzo, la nostra città, che porta il nome di Federico, aiutando concretamente tante persone in difficoltà.

    Oggi sono impegnata nelle attività della sede provinciale AIL ma oltre a dedicare il mio tempo ho deciso di contribuire in un altro modo: facendo un lascito testamentario. La storia di Federico mi ha insegnato che la vita può cambiare da un momento all’altro, senza mandare un messaggio di avviso. E io ho voluto decidere come disporre di ciò che possiedo adesso che sono giovane, nel pieno delle mie facoltà e questo mi ha dato subito una grande serenità.

    Molta gente non vuole pensare al proprio testamento perché si pensa che porti sfortuna. Invece disporre le volontà già adesso mi ha dato una grandissima tranquillità, perché qualunque cosa succeda tutte le persone che amo avranno un aiuto in più, compresi ragazzi sfortunati come Federico, a cui ho pensato quando ho fatto il mio lascito.

    Ci tengo a precisare che, non disponendo di un grande patrimonio, ho lasciato una piccola cifra perché so, lavorando dall’interno in un’associazione di volontariato, quanto possono fare anche le piccole donazioni. Quando Federico è scomparso ho iniziato a raccogliere fondi vendendo oggetti del valore di 5, 10 o 20 euro. Sul momento, nella necessità di affogare il dolore per la mia perdita, non mi sono guardata indietro. Così alla fine del secondo anno mi sono seduta per fare un bilancio e mi sono detta: mamma mia, ma quanti soldi ho raccolto! Con dei piccoli versamenti ero riuscita a raccogliere decine di migliaia di euro che potevo trasformare in un aiuto concreto ai pazienti, perché non accadesse più ciò che era successo a Federico. Anche per i lasciti testamentari vale lo stesso discorso: ogni piccola donazione può fare tanto, senza creare alcun tipo di turbamento al resto degli eredi.

    La cosa che più mi ha fatto piacere è che la mia famiglia mi ha pienamente sostenuto. Io ho un’altra figlia, Francesca, e tre nipoti e sono tutti contenti della mia decisione. Siamo pienamente convinti che nella vita non bisogna pensare solo a proprio microcosmo, ma che è importante pensare anche agli altri. Perché poco da tanti può fare molto.

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