In occasione della Giornata Internazionale del Lascito Solidale, il Comitato Testamento Solidale, di cui AIL è parte attiva sin dalla nascita, celebra i suoi 10 anni di attività e lancia l’evento ‘’Fare la differenza – il ruolo del lascito testamentario” che si tiene il 12 settembre a Palazzo Merulana.
L’incontro è l’occasione per raccontare l’impegno delle organizzazioni aderenti al network, nato nel 2013 per diffondere la cultura del lascito solidale in Italia e far comprendere quanto questo tipo di donazione possa realmente fare la differenza nella vita di tante persone fragili e in difficoltà.
Nel corso dell’evento viene presentato lo studio realizzato da Walden Lab-Eumetra. “La percezione dei cambiamenti degli ultimi 10 anni e l’orientamento verso le donazioni e i lasciti solidali” che attesta come in Italia il terzo settore venga riconosciuto come primo attore per la realizzazione di un cambiamento sociale.
I RISULTATI DELL’INDAGINE
Più di 4 italiani su 10 pensano che nell’ultimo decennio il mondo sia diventato un posto peggiore in cui vivere e lo stesso vale guardando dentro casa nostra, all’Italia. In questo scenario disincantato, il Terzo Settore è l’unico soggetto che la maggioranza degli italiani (quasi due terzi) vede concretamente impegnato nella costruzione di una società migliore. L’impegno civile è riconosciuto da una larghissima maggioranza come fattore decisivo nella costruzione di una società migliore, ma gli italiani pensano che per migliorare il mondo serva anche la solidarietà: dando sostegno a una buona causa tramite il lascito solidale (69%) o una generica donazione in denaro (66%). Il 21% del campione, corrispondente a 5.5 milioni di italiani (over 50), ha già previsto un lascito solidale nel suo testamento o è orientato a farlo, mentre aumentano gli indecisi (35% vs 27 nel 2022). Promossa la comunicazione: le campagne dedicate ai lasciti solidali piacciono a 7 italiani su 10.
LA PERCEZIONE DI UN DECLINO, MA CRESCE LA CONSAPEVOLEZZA SU AMBIENTE E SALUTE
Guardando al nostro Paese, la percentuale di chi ritiene che nell’ultimo decennio l’Italia sia peggiorata sale al 47%; 1 su 10 ritiene che sia invece migliorata (mentre il 43% pensa che sia migliore per alcuni aspetti e peggiore per altri). Migliore o peggiore, ma per cosa? Tra gli ambiti che sono cresciuti, per gli italiani al primo posto si trova la ricerca medico-scientifica (35%) seguita da qualità della comunicazione (33%), tutela dell’ambiente (17%) e rispetto dei diritti civili (11%). Peggiorati invece, nella percezione della gente, il costo della vita (88%), le prospettive dei giovani (73%), il lavoro e l’occupazione (66%) e la sanità (61%). Secondo gli italiani, in Italia oggi c’è meno benessere economico (72%) ma anche meno fiducia nel prossimo (66%) ed equità sociale (62%). Nel complesso, oggi gli italiani vedono intorno a sé una società più preoccupata del futuro (77%) ma anche attenta alla propria salute (48%) e all’ambiente (45%), meno soddisfatta della vita (67%), meno attenta agli altri (48%) e meno tollerante (46%).
Passando dalla società all’individuo, la situazione è abbastanza speculare: oggi il 70% degli italiani si sente personalmente più preoccupato del futuro rispetto a 10 anni fa, più attento all’ambiente (58%) e alla salute (56%). Il 42% si dichiara più disponibile di 10 anni fa a impegnarsi in prima persona per aiutare chi è in difficoltà (42%) e per una buona causa (40%).
TESTAMENTO SOLIDALE: SEMPRE PIÙ UNA QUESTIONE “DI FAMIGLIA”
Il 21% del campione degli over 50, ovvero 5,5 milioni di italiani, hanno già previsto un lascito solidale o sono orientati a farlo, mentre aumentano gli indecisi (35% vs 27 nel 2022) e restano stabili quelli sfavorevoli (45%). La famiglia è la grande protagonista della scelta: 7 italiani su 10 coinvolgerebbero i parenti più stretti nella scelta (erano il 64% nel 2022) e solo il 16% dichiara che prenderebbe questa decisione da solo. Anche tra chi non pensa di fare un lascito solidale, più che l’egoismo, il deterrente è l’incertezza del futuro: il 32% teme di sottrarre risorse al futuro degli eredi e il 28% è preoccupato per la precarietà lavorativa di figli e nipoti.
L’IMPEGNO DI AIL
AIL è entrata a far parte del network testamento solidale sin dal primo momento, essendo una delle 6 organizzazioni promotrici, in grado di percepire fin dall’inizio l’impatto importante quanto questo tipo di donazione possa generare valore nel campo della ricerca e dell’assistenza ai pazienti ematologici. Per avere maggiori informazioni contatta la nostre referenti lasciti o scarica la guida gratuita.