L’attività fisica e linfoma possono integrarsi
Molti pazienti con linfoma, al momento della diagnosi o durante le terapie, ricevono consigli contrastanti su ciò che possono o non possono fare. Uno dei falsi miti più diffusi è che l’attività fisica sia sconsigliata, per paura che lo sforzo affatichi troppo l’organismo già indebolito dalle cure. In realtà, le evidenze scientifiche più recenti mostrano proprio il contrario: se l’esercizio viene adattato alla condizione del paziente e seguito da professionisti, può diventare un alleato prezioso.
Cosa dicono gli studi?
Due ricerche recenti hanno messo alla prova programmi di attività fisica specificamente pensati per persone con linfoma in trattamento.
• Studio norvegese: ha valutato la sicurezza e gli effetti dell’esercizio durante la chemioterapia raggruppando i risultati di 6 studi, dai quali è emerso che non solo è fattibile, ma che può migliorare la forma fisica e ridurre la stanchezza.
• Studio americano: ha sperimentato un programma di 6 mesi che combinava attività aerobica, esercizi di forza e stretching personalizzandoli per ogni paziente. I partecipanti hanno mostrato un buon livello di adesione e, soprattutto, a differenza di quanto riportato nei soggetti che non fanno esercizio, non hanno avuto peggioramenti della funzione cardiaca o delle capacità fisiche durante le cure.
Risultati importanti perché, solitamente, chi affronta la chemioterapia tende a perdere forza, resistenza e qualità di vita. Sapere che l’attività fisica aiuta invece a mantenere — e in alcuni casi a migliorare — l’efficienza psico-fisica, è una risorsa in più per affrontare meglio la malattia.
Non da soli, ma con un programma personalizzato
È importante chiarire che non si parla di allenamenti intensi o di “sforzi” non controllati. I programmi di esercizio per chi ha un linfoma vengono costruiti su misura: possono includere attività aerobiche da leggere a moderate, esercizi di rinforzo muscolare con durata e intensità che cresce gradualmente.
Fondamentale è essere seguiti da professionisti (fisioterapisti, chinesiologi, medici sportivi) che adattino l’attività in base allo stato di salute, agli effetti collaterali delle terapie e alle capacità di ciascun paziente.
In sintesi
Il messaggio da ricordare è chiaro: avere un linfoma non significa dover rinunciare al movimento. Anzi, con un programma personalizzato, l’attività fisica diventa una vera e propria “terapia di supporto” che può aiutare a sopportare meglio i trattamenti, mantenere il corpo attivo e migliorare la qualità della vita.
Fonti: Grønset C, et al. Acta Oncol. 2025;64:42056; Costa JC, et al. Pilot Feasibility Stud. 2025;11(1):6