Lui non lo sa, ma mi ha salvato la vita
Stavo attraversando un periodo molto felice della mia vita, avevo avuto da poco il mio bambino e mi godevo il momento, ma da qualche mese quella pallina sotto l'ascella non voleva saperne di andar via.
Feci gli opportuni approfondimenti, pensavo davvero fosse una sciocchezza, cosa potevo avere a 28 anni?
Ma l'esito della biopsia non lasciò dubbi: Linfoma di Hodgkin.
Quando il chirurgo mi comunicò che mi sarei dovuta sottoporre a chemioterapia la mia prima reazione fu: perderò tutti i capelli. Lo so è una stupidaggine, non immaginavo ancora ancora a cosa sarei andata incontro e quella è stata la prima cosa che mi è venuta in mente. Era il novembre 2017 e mi era appena crollato il mondo addosso.
Seguirono mesi duri, la stanchezza, la nausea, la caduta dei capelli che anche se lo sai che prima o poi accadrà, è sempre brutta da mandare giù.
Nonostante i momenti di sconforto stavo reagendo bene alla terapia e non avevo perso il mio sorriso.
Alla pet di settembre 2018 la malattia era rientrata, le terapie avevano funzionato, mi sentivo finalmente bene e sentivo di essermi lasciata un incubo alle spalle.
Devo ringraziare i medici, le infermiere del reparto e la ricerca, ma più di tutti devo ringraziare la mia famiglia che non mi ha mai lasciata da sola, nemmeno per un attimo. E mio figlio che inconsapevolmente mi ha dato tutta la forza per superare questo periodo.
Ringrazio Dio per questo dono immenso. Dovevo essere forte per me, ma soprattutto per lui, anche quando le braccia mi facevano talmente male da non poterlo tenere in braccio, anche quando dopo la pet non potevo stargli vicino e mi piangeva il cuore.
Ma ora è solo un brutto ricordo, anche se quando torno in reparto per le visite quell’odore ancora mi dà la nausea.
Mara
Storie di combattenti